IMPORTANTE !!!



Prima di Partire assicurarsi che la strada di accesso al lugo dove dobbiamo andare sia percorribile da divieti o blocchi.



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DA SAPERE



Per escursionismo si intende la gita effettuata in giornata, su vari sentieri di varie difficoltà   (facili medi difficili) generalmente segnalati, che permettono di raggiungere comodi punti di appoggio (come ad esempio rifugi malghe e punti di ristoro), laghi o cime di monti. Con poca attrezzatura è possibile effettuare bellissime gite a contatto con la natura: percorsi di diverse tipologie, anche ad anello, permettono di frequentare ambienti suggestivi e spettacolari.

 



L'ALLENAMENTO


 


Anche l'Escursionismo richiede una certa preparazione fisica e comunque un po' di allenamento, soprattutto se le gite prevedono il superamento di dislivelli notevoli. Generalmente, nei cartelli che si trovano sui sentieri o nella descrizione della gita riportata sulle guide, è indicata la lunghezza del percorso espressa in ore di cammino o in metri di dislivello. Mediamente si possono percorrere 350 m di dislivello in un'ora di cammino in salita (ovvio che questo dipende dall'allenamento e dal fisico di ciascuno di noi), mentre si considera la metà del tempo per l'identico tragitto in discesa. E' evidente che se una gita prevede di superare 1000 m di dislivello in circa 3 ore, sottintende che l'escursionista abbia un allenamento tale da permettergli di camminare per diverse ore senza arrivare stremato alla meta, considerando che poi deve anche tornare indietro. Questo solo per sottolineare che è importante scegliere un itinerario adatto alle proprie capacità tecniche e fisiche. Ma non preoccupatevi: la montagna offre di tutto. Anche le gite più brevi per chi inizia a muoversi per la prima volta su sentiero o per chi desidera fare una bella passeggiata con la famiglia o i figli più piccoli: anche nell'escursionismo esistono itinerari con difficoltà più o meno accentuate. E qui torno sul discorso di saper scegliere le proprie gite: in tutte le guide è indicato il grado di difficoltà complessivo dell'itinerario, secondo sigle convenzionali.




LE REGOLE PER L’ESCURSIONISMO​​



1. MAI SOLI - Se siete soli vi sono maggiori probabilità che un qualsiasi inconveniente si possa trasformare in unpericolo grave. Dovete poter fare pieno affidamento sui vostri compagni di gita anchenell’emergenza. Valutate ogni volta l’opportunità di far riferimento a guide alpine o a gruppi  escuole del CLUB ALPINO ITALIANO.


2. IN FORMA - Preparatevi fisicamente per poter sostenere gli sforzi che la montagna richiede e scegliete sempremete adatte alle vostre possibilità, studiando preventivamente il percorso e tenendo ben presenti ivostri limiti. Sappiate rinunciare, non c’è da vergognarsi.


3. OCCHIO AL TEMPO - Prima di partire informatevi sempre sulle previsioni meteorologiche e, durante l’escursione,osservate costantemente lo sviluppo delle condizioni del tempo. In quota le condizioni atmosferiche e la temperatura cambiano repentinamente, nel dubbio tornate indietro.


4. BEN EQUIPAGGIATI - Anche una breve escursione deve essere fatta con un equipaggiamento adeguato. In particolare scarponcini per evitare distorsioni e scivolate, giacca a vento per il freddo e la pioggia. Preferirecolori vistosi tipo rosso o arancione, se vi cercano sarà più facile trovarvi. Lo zaino, un kit di prontosoccorso, un telefono cellulare (anche se in montagna non sempre funziona) e i numeri di telefono dei soccorsi completano l’equipaggiamento minimo.


5. DI BUON ORA - L’ora di partenza dipende dal tipo di itinerario che è stato scelto, ma è consigliabile mettersisempre in marcia di buon ora. Non dimenticate che in montagna sono frequenti gli addensamentinuvolosi nelle ore più calde della giornata, così come i temporali. Inoltre, avrete più ore di luce  adisposizione.


6. DARE NOTIZIE - Lasciate sempre detto dove siete diretti ad amici, familiari, rifugi o luoghi di partenza. In caso diincidente sarà più facile mettersi sulle vostre tracce. Avvisate anche dell’ora prevista per il ritorno.


7. SAPER CAMMINARE - Camminate lentamente, soprattutto nelle prima mezz’ora. I vostri muscoli hanno bisogno discaldarsi. Abituatevi a mantenere un passo regolare. Il battito cardiaco non dovrebbe mai superarele 130 pulsazioni al minuto. Non fermatevi troppo spesso, ma fate delle pause ogni ora o due.Approfittatene per mangiare qualcosa. Non abbandonate i sentieri marcati.


8. ALIMENTAZIONE - Bere abbondantemente, assumendo preferibilmente liquidi ricchi di sali minerali, è indispensabileper la riuscita di ogni tipo di escursione. L’uso di bevande alcoliche durante il percorso è invece sconsigliato. I cibi devono essere energetici e leggeri.


9. ADATTARSI AL CLIMA - Se il vostro itinerario si sviluppa oltre i 2000 metri sul livello del mare, prendetevi il temponecessario per acclimatarvi. Solitamente, al di sotto dei 3000 metri, le persone sane non avvertonodisturbi legati al “mal di montagna”. Prestate comunque attenzione ai sintomi premonitori(soprattutto mal di testa, nausea, colpi di tosse, insonnia).


10. PERICOLI FREQUENTI - I pericoli più frequenti sono la caduta di pietre e i fulmini. Evitate o attraversate velocemente zone sovrastate da rocce e pietraie. In caso di caduta di pietre usate lo zaino per ripararvi il capo. Incaso di temporale liberarsi di tutti gli oggetti metallici, allontanarsi da alberi e pareti verticali bagnate, cercare un riparo se possibile col terreno asciutto.




Escursioni d’autunno:

Cosa fare in caso di nebbia



Le escursioni in autunno possono avvolgerci in magiche atmosfere ovattate dalla nebbia. Ma ciò che ai nostri occhi appare fiabesco, può rappresentare un pericolo molto serio, specialmente in alta montagna o su sentieri esposti. Ecco le cose da sapere prima di cominciare un’escursione in tutta sicurezza.


La nebbia rappresenta uno dei maggiori problemi per l’escursionista, soprattutto in alta montagna quando si manifesta repentinamente in banchi improvvisi. La nebbia, infatti, si forma a seguito di variazioni meteorologiche, ad esempio dopo un temporale. Ma perché è pericoloso incontrare nebbia durante il nostro cammino? Perché la comparsa di nebbia durante un’escursione mette a dura prova l’orientamento anche dei più esperti. Mantenersi sul sentiero risulta quindi difficile e si può iniziare a vagare senza meta. Procedere in questo modo significa non esser più in grado di descrivere la propria posizione al Soccorso Alpino in caso si arrivi al punto da doverlo allertare, e quindi non poter esser trovati. Inoltre, ci si può inaspettatamente trovare davanti a pareti verticali impraticabili o altri terreni pericolosi, perdendo tempo, energie con l’inevitabile conseguenza di dover bivaccare la notte.


Qual è il corretto comportamento da adottare in caso di nebbia?

Delle buone norme sono quelle di osservare costantemente il terreno e i mutamenti del tempo e orientarsi in maniera da conoscere esattamente la propria posizione sul terreno, seguendo i riferimenti che via via si incontrano e sulla carta topografica.

Se nonostante queste accortezze non si riesce a proseguire, la prima cosa è fermarsi ed aspettare che la nebbia diradi, guai a rischiare di perdere i punti di riferimento dell’escursione, e approfittare dei punti del terreno con buona visuale per scrutare terreno e cielo. Se vi trovate in mezzo a un banco di nebbia nel pomeriggio e temete che si faccia tardi, tirate fuori dallo zaino il fischietto (da portare sempre con voi!) e sperate che qualcuno vi senta e vi raggiunga.


Dato che la nebbia è tra i fenomeni meteorologici meno prevedibili e che, soprattutto in montagna, si può presentare in qualsiasi stagione, l’unico consiglio che ci sentiamo di dare agli escursionisti poco esperti è quello di non avventurarsi in sentieri non segnati se non si è capaci di utilizzare molto bene bussola, mappa escursionistica e GPS. Agli escursionisti non esperti che potrebbero non esser affatto in grado di orientarsi, consigliamo di NON andare da soli e affidarsi a guide escursionistiche. Agli escursionisti esperti infine consigliamo di studiare con la massima cura la mappa fin dal giorno prima in modo da memorizzare bene nella mente il percorso.




Scala Difficoltà :



 

ESCURSIONISMO



Stabilire il grado di difficoltà di un percorso secondo criteri oggettivi è impossibile. Ogni persona percepisce le difficoltà sulla base delle proprie esperienze, dei propri limiti, delle sensazioni e delle reazioni psicologiche. Il Club Alpino Italiano ha adottato, a livello nazionale, una scala per distinguere le difficoltà escursionistiche degli itinerari, che esprime una valutazione sul grado di difficoltà. Questa scala tiene conto di tre parametri oggettivi fondamentali: il dislivello, la distanza planimetrica, la segnaletica del percorso.


 

T = Turistico

Itinerari che si sviluppano su stradine, mulattiere o comodi sentieri. Sono percorsi abbastanza brevi, ben evidenti e segnalati che non presentano particolari problemi di orientamento. I dislivelli sono usualmente inferiori ai 500m. Sono escursioni che non richiedono particolare esperienza o preparazione fisica.


E = Escursionistico

Itinerari che si volgono quasi sempre su sentieri, oppure su tracce di passaggio in terreno vario (pascoli, detriti, pietraie), di solito con segnalazioni. Richiedono un certo senso di orientamento, come pure una certa esperienza e conoscenza del territorio montagnoso, allenamento alla camminata, oltre a calzature ed equipaggiamento adeguati Normalmente il dislivello è compreso tra i 500 e i 1000m


EE = Escursionisti Esperti

Itinerari non sempre segnalati e che richiedono una buona capacità di muoversi sui vari terreni di montagna. Possono essere sentieri o anche labili tracce che si snodano su terreno impervio o scosceso, con pendii ripidi e scivolosi, ghiaioni e brevi nevai superabili senza l'uso di attrezzatura alpinistica.

Necessitano di una buona esperienza di montagna, fermezza di piede e una buona preparazione fisica.

Occorre inoltre avere un equipaggiamento ed attrezzatura adeguati, oltre ad un buon senso d’orientamento.

Normalmente il dislivello è superiore ai 1000m.


EEA = Escursionisti Esperti con Attrezzatura alpinistica

Itinerari che richiedono l'uso di attrezzatura da ferrata (cordini, imbracatura, dissipatore, casco, etc.). Possono essere sentieri attrezzati o vere e proprie vie ferrate. Si rende necessario saper utilizzare in sicurezza l'equipaggiamento tecnico e avere una certa abitudine all'esposizione e ai terreni alpinistici.


EEAG = Escursionisti Esperti Attrezzati Ghiaccio

Caratteristiche simili all'EEA ma con utilizzo di attrezzature da ghiaccio (ramponi, piccozza, corda, etc.) oltre alla conoscenza delle relative manovre di assicurazione.




 

 

Al fine di ottenere una maggiore sicurezza nella scelta dell'escursione più appropriata alle proprie capacità e per la migliore scelta dell'equipaggiamento, si consiglia di integrare le definizioni convenzionali con le informazioni riportate di seguito.


a. Il tempo medio di percorrenza, senza le soste.

b. I dislivelli totali delle salite e delle discese.

c. La qualità del fondo del sentiero.

d. La presenza e la qualità della segnaletica.

e. Le quote massime che si raggiungono.

f. La dislocazione lungo il percorso di rifugi, bivacchi, sorgenti, rifornimenti, passaggi attrezzati, nevai guadi e gallerie.

g. La morfologia dell'ambiente in cui si snoda il percorso.

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